Domenica 19 aprile.
Il tempo non è dei migliori ma mio figlio va a L'Aquila per una gara di nuoto e allora io e mio marito prendiamo l'occasione per fare un giro in questa città ferita da un terremoto che l'ha devastata in ogni modo.
Vorrei scrivere e farvi vedere la foto della Basilica di Collemaggio, dei tanti palazzi istituzionali ricostruiti, i tanti puntelli in legno e metallo fuori e dentro i palazzi e case, dei vecchi bar ancora aperti con tutte le crepe sui muri interni che stanno lì a testimoniare l'accaduto e il tempo che passa inesorabile, ma non ce la faccio.
NON HO PAROLE.
Tanto chi vuole e deve sapere sa benissimo come procede alla ricostruzione de
L'Aquila.
Quindi vi mostro questa che è la mia foto della domenica
e voglio immaginare degli uomini che con quel materiale pregiato che è il legno
e con le loro mani, hanno voluto aiutare queste mura,
questa città e questa gente.
"... il tempo che passa inesorabile" e le persone che si abituano a tutto questo e non ci fanno più caso, aggiungerei io.
RispondiEliminaQuante ferite porta questo nostro paese e che tristezza l'indifferenza che anche gli avvenimenti più dolorosi non riescono a smuovere!
Grazie per questa foto, per aver riportato l'attenzione con le tue parole, per la bellezza che si nasconde dietro alle cicatrici e alle ferite.
Un abbraccio MaTe e buona settimana.
P.S.: Com'è andata la gara di nuoto?
Due medaglie d'oro e passa la paura :)
EliminaGrazie per essere passata da me e grazie per averci mostrato questa foto e per averci fatto ricordare il suo significato.
RispondiEliminaBuona settimana,Monica.
grazie a te Monica per essere qui
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